UNA SOLUZIONE EFFICACI PER LE CONTROVERSIE COMMERCIALI INTERNAZIONALI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

UNA SOLUZIONE EFFICACI PER LE CONTROVERSIE COMMERCIALI  INTERNAZIONALI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

C’è stata una fornitura difettosa dall’estero? Non sono stati rispettati termini di pagamento o di consegna? L’operazione in joint venture non da i risultati sperati? Una acquisizione societaria ha portato a brutte sorprese? Mille sono le situazioni in cui un imprenditore che tratta con l’estero deve affrontare conflitti commerciali internazionali che pongono problemi di legge applicabile, giurisdizione, distanza, costi e tempi.
Spesso si può trovare una soluzione efficace, veloce, a costi contenuti con la Mediazione.
La Mediazione è una procedura extragiudiziaria che prevede l’intervento delle parti e di un terzo, il Mediatore, che assiste le parti affinché possano trovare un accordo per risolvere la controversia.
Il conflitto si crea quando riguardo a un’interazione, un processo, un prodotto o un servizio c’è insoddisfazione. Questa insoddisfazione può essere innescata da fattori diversi: delusione di aspettative, competitività sugli obiettivi, conflitto di interessi, mancanza di comunicazione, temporanea incapacità di una parte di fare fronte ai propri impegni.

Con la Mediazione le parti scelgono di risolvere direttamente la controversia, operando anche al di fuori di quelle che sono le norme di diritto che definiscono la ragione e il torto, per esaminare le circostanze che hanno portato alla lite e le possibilità di definirla.
Il Mediatore interviene per il riconoscimento reciproco delle parti degli interessi e bisogni di ciascuna e la costruzione di una soluzione commerciale che possa soddisfare entrambe le parti. Il risultato non lascia né vincitori né vinti, ma la ricostruzione di un rapporto che potrà anche continuare nel tempo.
La procedura è conosciuta e praticata in tutto il mondo e, nel campo commerciale, porta a buoni risultati .
Molto spesso quando si parla di mediazione ai giuristi ci si sente dire: ”Cercare una transazione è quello che si fa sempre” o “Lo faccio già da anni”.
Non è vero.
Quello che fanno l’avvocato, il giudice, l’arbitro è cercare una soluzione transattiva che anticipa quello che potrebbe essere l’esito del giudizio o dell’arbitrato e ne mitiga gli effetti, stabilendo reciproche concessioni.
E’ evidente che, quando le due parti provengono da culture diverse e sistemi giuridici diversi, transigere una questione dal punto di vista giuridico implica stabilire le norme giuridiche che si applicano per stabilire diritti ed obblighi ed i termini della procedura, o (in caso di arbitrato secondo equità) i parametri di equità che si vogliono applicare e la controversia viene definita alla luce di queste regole, prevarranno quindi, a seconda dei casi, la cultura e le norme di diritto di una o dell’altra parte.
Il Mediatore, invece, guida le parti, che possono essere affiancate dai loro avvocati, per fare gestire da loro direttamente la situazione di conflitto che si è creata, portando l’attenzione delle parti sulle loro esigenze ed insoddisfazioni (non i loro diritti ed obblighi), e le loro aspettative (non l’esito prevedibile di un procedimento), portandole a focalizzare le alternative di soluzioni a breve e a lungo termine, alla luce della cultura di ciascuno, affrontando le questioni sul piano dei reciproci interessi.
Il ricorso alla procedura di Mediazione può essere previsto nei contratti commerciali, la classica clausola compromissoria che prevede l’arbitrato, può essere preceduta da una disposizione prevede che si faccia prima ricorso alla procedura di Mediazione.
Lì dove le parti non hanno previsto il ricorso alla conciliazione nel contratto, potranno comunque iniziare una procedura di conciliazione, rivolgendosi ad un Mediatore scelto di comune accordo o ad un Organismo di Mediazione che nominerà un Mediatore ed amministrerà la procedura. Gli eventuali problemi di lingua possono essere superati scegliendo un mediatore che parli entrambe le lingue delle parti.
La Mediazione è conosciuta e praticata in tutto il mondo è semplice e informale, breve, e spesso efficace e si svolge agevolmente anche in via telematica.
Ecco alcuni esempi di controversie internazionali risolte con la mediazione:
a) una società Italiana ha fornito dei macchinari ad una società Tedesca che ritiene i macchinari difettosi, rifiuta il saldo del prezzo e chiede un risarcimento danni;
b) il distributore commerciale italiano che ha operato in Italia per una società straniera, costruendo un mercato per i suoi prodotti deve confrontarsi con un ingiustificato aumento dei prezzi a lui applicati e con l’interferenza della società straniera sul mercato italiano ;
c) una società italiana socia di una società straniera vuole uscire dalla società e sorge una controversia sul valore della sua quota;
d) una società italiana ha mancato di pagare forniture effettuate da una società straniera, non ha i mezzi per pagare tutto subito, ma vuole continuare il rapporto commerciale, un’azione giudiziaria porterebbe alla chiusura della società ;
e) una società straniera ha acquisito una azienda Italiana e si rifiuta di pagare il saldo del prezzo sostenendo che i macchinari dell’azienda risultano carenti nella manutenzione e in parte obsoleti.

In tutti questi casi con la mediazione, in tempi brevi, si è trovata una soluzione che tiene conto delle priorità di ciascuna parte per raggiungere un compromesso e, nel caso (a) e (c), con la continuazione dei rapporti commerciali.
Soluzione sicuramente più pragmatica ed efficace di un giudizio, che si potrebbe anche doversi svolgere in una giurisdizione straniera, applicando una legge straniera, con costi non trascurabili ed esito incerto.
Antonietta Marsaglia
Mediatore Civile Commerciale